“Michelangelo in scena”: il 26 febbraio l’ultimo degli approfondimenti di Capolavoro per Lecco

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Si intitola “Michelangelo in scena” l’ultimo degli appuntamenti di approfondimento proposti dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco e in co-programmazione con la Provincia di Lecco nell’ambito dell’evento “Capolavoro per Lecco” 2023. In programma il prossimo lunedì 26 febbraio alle ore 21 presso la Sala Don Ticozzi (ingresso libero), sarà una drammaturgia in cui, attraverso diversi quadri narrativi, lo spettatore verrà portato a riflettere sul tema della paternità. Protagonisti saranno 6 tra i ragazzi in PCTO di Capolavoro per Lecco, guidati in un progetto di laboratorio teatrale dall’attore Matteo Bonanni.

“L’obiettivo di questo laboratorio – spiega Matteo Bonanni – è stato quello di esplorare attraverso il linguaggio teatrale le tematiche suscitate dalla visita della mostra. Se è vero, come diceva Ennio Flaiano che “il teatro non è un genere letterario ma un genere di vita, un modo di arrivare alla Verità per tentativi che coinvolgono l’esistenza”, è chiaro il motivo per cui si è proposto un percorso teatrale in ambito educativo. Il teatro è uno strumento di conoscenza: conoscenza di sé, dell’altro e del mondo che ci circonda. Il laboratorio teatrale, in particolare, è lo spazio dove sperimentare sé in azione: permette di mettersi in gioco e sperimentare la relazione con gli altri o con un’opera. Questo laboratorio si è proposto di aiutare il ragazzo nel percorso di immedesimazione con l’opera, di entrare in relazione con essa con tutta la propria umanità”.

Il laboratorio si è sviluppato in questi mesi: “Il primo incontro con i ragazzi è stato fatto all’interno della mostra, per permettere prima di tutto di fare esperienza e di farsi colpire dalle opere esposte. – continua Bonanni – Il lavoro di ricerca teatrale si è focalizzato su una serie di macro-aree tematiche: il padre, il sacrificio, il possesso, Michelangelo come pittore, Michelangelo come poeta, la storia di Abramo e Isacco, il lavoro creativo di un’opera d’arte. Le modalità di lavoro scelte sono state differenti: da una parte il lavoro con il corpo e dall’altra il lavoro sui testi. Il lavoro con il corpo si è concentra sul cercare di riprodurre le opere attraverso dei Tableau vivant, cioè dei quadri viventi fatti dai corpi degli attori, consentendo così ai ragazzi di immedesimarsi con i protagonisti dell’opera, percependo le tensioni e le dinamiche proposte da Michelangelo. Dal punto di vista testuale è stato richiesto ai partecipanti di proporre testi legati alle tematiche del padre e del sacrificio. Dalla lettura di questi testi e di altri quali le lettere di Michelangelo, le Rime e un monologo del filosofo Paolo Campoccia dal titolo Lo splendore del foco, sono nate suggestioni che hanno portato alla drammaturgia in quadri che verrà riproposta in forma di lettura e performance la sera del 26 Febbraio e sarà arricchita dall’opera pittorica live di un giovane artista dell’Accademia di Brera, Gianluca Perri”.

Grande la soddisfazione per la partecipazione dei ragazzi: “Si sono sentiti molto coinvolti, anche perché non abbiamo dato loro un testo da leggere, ma li abbiamo spinti a creare insieme il testo della drammaturgia. – conclude Matteo Bonanni – Alla base c’è stato l’incontro con la mostra e un lavoro di approfondimento su cosa volesse dire per ciascuno di noi paternità, sacrificio, opera d’arte. Nel nostro lavoro comune abbiamo insieme utilizzato il teatro come strumento per aiutare ciascuno a scoprire se stesso e il mondo”.

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