Una chiesa nata dalla fede dei lecchesi
Durante la Prima Guerra Mondiale (1915-1918) la vita della città era bloccata, nel lavoro e nelle famiglie. La gente chiese ai sacerdoti: “Cosa facciamo?”. La risposta fu: “Preghiamo!”. Da questa intensa preghiera nacque il desiderio e il voto di costruire al termine della guerra una chiesa dedicata alla Vergine Maria, proprio in questo quartiere che si stava urbanisticamente espandendo e pertanto necessitava di un nuovo luogo di culto. Verso la fine della guerra, il Cardinale Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano, pose la prima pietra. Dopo diversi anni di paziente lavoro, il 5 novembre 1932 la chiesa fu consacrata dal Cardinale Idelfonso Schuster, arcivescovo di Milano. Questa chiesa ha tre caratteristiche: Santuario mariano, Tempio civico e Chiesa penitenziale.
Santuario mariano
La Madonna della Vittoria è celebrata nella Chiesa già dai tempi remoti con il nome di “Nicopeia”(Regina delle Vittorie) così come ricordato dal Cardinale Schuster nel giorno della consacrazione. L’altare dedicato alla Vergine è posto nella seconda cappella di sinistra ed è meta ininterrotta di preghiera. Letta nel suo significato profondo la Vittoria che Maria ci indica è quella di Gesù: la Vittoria del suo Amore sul peccato e sul male. Ogni sera alle 17.30 (nei giorni festivi alle 16.30) gli amici del Santuario propongono la preghiera comunitaria del santo Rosario.
Tempio civico
Nella cripta sottostante l’altare sono conservati oltre duecento resti mortali di ufficilai e soldati provenienti in gran parte dai cimiteri del fronte della Prima Guerra Mondiale. Sono stati successivamente accolti anche quelli di alcune vittime della Seconda Guerra Mondiale e di combattenti uccisi nei giorni successivi alla liberazione del 1945, oltre ai caduti lecchesi dei fronti libico e russo.
In occasione di ricorrenze civili il Santuario è sede di celebrazioni di suffragio e cerimonie commemorative per i caduti di tutte le guerre. Il giorno 11 di ogni mese, alle ore 7.30, nel Santuario viene celebrata una Santa Messa in suffragio di tutti i defunti delle guerre.
Ogni sera, alle 19, la grande campana del Santuario scandisce i suoi rintocchi a ricordo dei caduti delle guerre e come monito di preghiera e di pace.
Chiesa penitenziale
Nel 1998 il Cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, in vista del Giubileo dell’anno 2000, indicava alcune chiese, tra cui il Santuario, come chiese penitenziali, cioè luoghi privilegiati per la celebrazione del Sacramento della Riconcialiazione. Ad ogni ora del giorno, i fedeli possono trovare nella chiesa un sacerdote disponibile per la Santa Confessione. Per questa preziosa opportunità, il Santuario è molto frequentato come luogo di silenzio, di preghiera e di riconciliazione.