Giovedì 26 novembre 2020, ore 17.30
Webinar: “Lotto, l’inquietudine della realtà. Il Capolavoro per Lecco 2020”
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Dal 5 dicembre 2020 al 6 aprile 2021, l’Associazione Culturale Madonna del Rosario Odv Onlus e le Parrocchie del centro cittadino, in collaborazione con il Comune di Lecco, organizzano la mostra “Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”.
Nell’incontro on line di giovedì 26 novembre 2020, con inizio alle ore 17.30 (termine ore 18.30), verranno presentati il senso di questa esperienza, i contenuti artistici, gli aspetti educativi e il coinvolgimento degli studenti.
Interverranno
- Mons Davide Milani, prevosto di Lecco, presidente Associazione Culturale Madonna del Rosario
- Giovanni Valagussa, curatore della mostra
- Giovanni Frangi, pittore
- Francesco Invernizzi, regista
- Giorgio Melesi, architetto
- Laura Polo D’Ambrosio, responsabile progetto scientifico della mostra
- Angela D’Arrigo, progettista culturale, responsabile progetto di crowdfounding
La prima edizione dello scorso anno con l’Annunciazione del Doge Grimani di Jacopo Tintoretto ha consentito a 22.000 visitatori di vivere l’esperienza, accolti e guidati da oltre cento studenti volontari.
Quest’anno in mostra ci saranno più opere, tecniche e linguaggi, mediate da oltre 300 ragazzi:
- Lorenzo Lotto, con Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria, datata 1522, firmata, proveniente da una collezione privata
- Giovanni Frangi, con le tele appositamente create in occasione del suo incontro con l’opera di Lotto in vista dell’allestimento di Lecco
- Francesco Invernizzi, con un’opera audiovisiva che racconta questo incontro
L’iniziativa proposta dalla comunità cristiana – nello spazio laico di Palazzo delle Paure – offre l’occasione per una meditazione su quanto stiamo vivendo in questi mesi. Non basta preoccuparsi di vivere in salute: occorre cercare la salvezza e l’arte, con tutto quanto suscita, è una via promettente.
E troviamo la strada verso questa salvezza proprio nel mistero del Natale che le opere esposte ci invitano a meditare: l’Incarnazione di Dio, l’Eterno che entra nel tempo, l’Onnipotente che diventa debolezza, l’Assoluto che partecipa alla storia, alla nostra storia quotidiana così popolata di inquietudini e timori causati dalla pandemia e dalle sue conseguenze.
In un tempo in cui è spesso scarsamente considerata e compresa, l’esposizione vuole riaffermare che la cultura è luogo di reciproco riconoscimento, di dialogo per interrogarsi e camminare verso il senso dell’esperienza umana, per costruire relazioni e speranza. La cultura, come ricorda l’Arcivescovo Mario Delpini nella sua lettera per l’Avvento, è una forma di carità.