Capodanno tra preghiera, carità e arte.

Il Te Deum, il Concerto, il pranzo per i senza fissa dimora.
Mons. Milani: “Ringraziare per i doni ricevuti ci fa vedere la bellezza che comunque è presente nella nostra vita” 

Cambio d’anno nel segno della preghiera, della carità e della cultura nella comunità pastorale Madonna del Rosario di Lecco.

Le parrocchie di San Nicoló, Pescarenico e Malgrate Porto concluderanno il 2020 con la celebrazione della Messa e il canto del Te Deum per ringraziare il Signore dei benefici ricevuti nell’anno appena trascorso.

Ecco il calendario delle celebrazioni con il canto del Te Deum per il 31 dicembre:

  • San Nicolò ore 17
  • Pescarenico ore 17
  • Malgrate Porto ore 18

Il giorno 1 gennaio si invocherà il Signore, durante le Messe, con il canto del Veni Creator allo Spirito Santo. Le Celebrazioni eucaristiche seguiranno l’orario festivo.

A mezzogiorno, presso la parrocchia San Nicolò, un nutrito gruppo di volontari offrirà il pranzo ai senza fissa dimora, come già avvenuto il 25 dicembre e accadrà il 3 e il 6 gennaio.

Una iniziativa sorprendente: il numero dei volontari disponibili per servire a tavola e donare i pasti pronti è stato così alto da dover declinare la maggior parte delle disponibilità, nonostante si sia aggiunto un quarto pranzo rispetto ai tre pensati all’inizio. 

Alle 12 andrà in onda il Concerto di Capodanno “Nel buio si vedono le stelle” una meditazione in musica proposta in Basilica di San Nicolò dal “Corpo musicale Alessandro Manzoni – Città di Lecco”. Per le limitazioni imposte dalla pandemia sarà possibile assistere al concerto solo online su Leccocentro.it e mediante Unica Tv (alle 12 e alle 21, in replica il 2 gennaio alle 14 e alle 22).

Spiega il parroco mons. Davide Milani, prevosto di Lecco:

Viviamo questo cambio d’anno con i gesti fondamentali della vita cristiana: le celebrazioni e la preghiera, la fraternità e la carità, l’arte e la bellezza. L’atteggiamento più importante è però quello del ringraziamento. Molti si augurano che questo anno finisca velocemente e sia presto dimenticato, a causa delle prove che abbiamo vissuto. Trovarci insieme per pregare e lodare il Signore per i doni ricevuti nel 2020 significa avere l’opportunità di rileggere con profondità questi ultimi difficili tempi. La realtà ci ha messo davanti delle prove gravi: porci nell’atteggiamento della gratitudine significa rinvenire tutti quei gesti di amore che ci hanno raggiunti e che hanno reso meno difficile questo tempo. Ringraziamo per il bene che molti hanno donato e che ha salvato tante persone dalla malattia, dalla disperazione, dalla solitudine e dal bisogno. Dio non ci ha lasciati soli: oltre a suscitare numerosi testimoni dell’amore si è reso presente con la sua Grazia, donandoci la consolazione dei Sacramenti, lo Spirito che rafforza e sostiene, la sua generosa Provvidenza. 
Ringraziare significa comprendere che questo tempo è comunque buono per noi, per voler bene, per godere dei legami importanti della nostra vita, per realizzare la nostra vocazione. “Perché peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”, ci ha ricordato papa Francesco.
Ringraziare è il modo autentico per vivere perché ci permette di vedere la bellezza nella nostra vita, anche nei giorni più difficili; spegne in noi la “lamentosità” e la polemica; impedisce l’isolamento in noi stessi aprendoci agli altri che possiamo così scoprire come un dono per noi”

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