Sono San Nicolò, Patrono di Lecco, e Beato Angelico, il grande maestro della pittura del Quattrocento che raffigurò il vescovo di Myra in numerose sue opere e ne illustrò la biografia nelle tre tavolette che compongono la predella del Polittico Guidalotti, i protagonisti dell’edizione 2022 di “Capolavoro per Lecco”, la mostra evento proposta ormai da quattro anni dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco con l’obiettivo di far incontrare, attraverso la bellezza dell’arte, il mistero della Salvezza di Dio ad ogni uomo.
“Opere Sante” il titolo della mostra evento A svelarlo è stato oggi Mons. Davide Milani, Prevosto della città, nella conferenza stampa in cui sono stati presentati i contenuti del progetto, dal titolo “Opere Sante. La vita di San Nicolò raccontata da Beato Angelico”: “ In questo titolo è riassunto il senso di una proposta: presentare due Santi – San Nicolò, Patrono di Lecco, e Beato Angelico, elevato da Giovanni Paolo II al ruolo di Patrono degli artisti – che hanno espresso la propria santità attraverso le opere. Se infatti San Nicolò può essere assunto a modello dei santi “sociali”, che spesero la propria vita nell’impegno a favore della propria comunità, il domenicano Beato Angelico attraverso l’esercizio della sua arte dipinge la santità e la bellezza di Dio. Entrambi testimoniano una urgenza del nostro tempo: che la Fede diventi giudizio nella realtà, si faccia concretezza e impegno quotidiano, e non resti relegata nella sfera privata. Come diceva l’Apostolo Giacomo “la fede senza le opere è morta” (Gc 2:26). Una sfida che interpella tutti noi” ha affermato.
“Il valore di un evento come Capolavoro per Lecco è testimoniato dalla scelta del Comune di inserirlo tra le grandi mostre della programmazione culturale della città. – ha sottolineato Simona Piazza, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Lecco – Quest’anno, con San Nicolò e il Beato Angelico questo “Capolavoro per Lecco” è pronto a replicare il grande successo delle altre edizioni, un successo meritato che nasce dalla collaborazione in rete tra tanti attori per offrire ai lecchesi e ai visitatori occasioni uniche di vivere l’arte”.
I capolavori in mostra
Tre i capolavori esposti quest’anno, al primo piano di Palazzo delle Paure, ininterrottamente dal 3 dicembre al 4 marzo. Innanzitutto i due scomparti della predella del già citato Polittico Guidalotti – opera realizzata per l’altare della cappella di San Nicola nella basilica di San Domenico a Perugia e oggi conservata nella Galleria Nazionale dell’Umbria – custoditi nella Pinacoteca Vaticana: vi sono rappresentati cinque episodi della vita del santo. Nel primo sono raffigurate la Nascita di san Nicola, la Vocazione del santo fanciullo che ascolta la predica del vescovo, e San Nicola giovinetto che dona tre sacchetti di monete d’oro a tre fanciulle povere per farle maritare; nel secondo l’Incontro con il Messo imperiale, il Miracolo del grano e il Salvataggio di una nave dal naufragio. In via straordinaria, grazie alla generosa disponibilità dei Musei Vaticani, questi due preziosi pannelli sono esposti a Palazzo delle Paure, insieme al Messale Gerli 54 della Biblioteca Nazionale Braidense a Milano, manoscritto dalle cui pagine emerge l’opera di raffinato miniatore dell’Angelico, e al contempo documento illustre del collezionismo lombardo novecentesco.
A illustrare il valore delle opere è stato Gerardo de Simone, tra i più importanti studiosi a livello internazionale della figura e dell’opera di Beato Angelico e curatore della mostra: “I due scomparti sono opere straordinarie. Il primo – Nascita di san Nicola, Vocazione di san Nicola e San Nicola che dona tre palle d’oro a tre fanciulle povere – illustra i primi tre episodi della biografia di san Nicola: a sinistra la nascita, con il neonato che manifesta precocemente la propria santità ergendosi in piedi nella bacinella in cui è lavato dalla levatrice; al centro, Nicola fanciullo ascolta la predica del vescovo e in secondo piano varca la soglia della chiesa (preludio alla sua consacrazione episcopale); a destra Nicola dota di nascosto tre fanciulle povere, salvandole dalla prostituzione. Quest’ultimo episodio è alla base dell’attributo canonico del santo, i tre sacchetti di monete (o in alternativa tre palle o monete d’oro), e della sua popolare identificazione come elargitore di doni ai bambini. Il secondo – Miracolo del grano e Salvataggio di una nave dal naufragio – in un’ampia ambientazione marina su un frastagliato litorale roccioso, Nicola, ormai vescovo, è protagonista di due miracoli: a sinistra persuade il messo dell’imperatore a lasciare a Myra, colpita da carestia, parte del carico di grano trasportato dalla flotta imperiale, promettendo che all’arrivo a Costantinopoli il grano sottratto risulterà prodigiosamente reintegrato.
Sulla destra il santo, invocato dai marinai di una nave in balia di una tempesta, appare in cielo e scongiura il naufragio placando il fortunale. Infine il Messale Gerli 54 è un piccolo codice (171 x 127 mm; 396 fogli), destinato con ogni probabilità a un utilizzo privato durante la celebrazione della Messa. Il contenuto liturgico è quello usuale nel Messale di rito romano. il codice appartiene alle collezioni della Biblioteca Braidense dal 1938, anno in cui fu donato dal conte Paolo Gerli di Villa Gaeta che l’acquistò in toto alcuni anni prima da Ulrico Hoepli la Bilblioteca ducale; dei Duchi Borbone – Parma. La più bella miniatura del codice, certamente autografa del frate pittore, raffigura a piena pagina, su un intenso fondo azzurro, Cristo crocifisso con Maria e Giovanni evangelista dolenti ai piedi della croce”.
“Dall’insieme delle opere in mostra – ha concluso de Simone – emerge la cifra classica, senza tempo, della pittura angelichiana: testimonianza sublime dell’arte nuova del primo Rinascimento fiorentino, e al contempo teologia per immagini, che conserva intatte la propria forza comunicativa e spirituale attraverso i secoli. L’apprezzamento del Beato pittore è dimostrato in pari misura dalla notorietà internazionale presso il largo pubblico – di fedeli e non – e dall’altissima considerazione presso artisti, intellettuali, teologi, storici dell’arte”.
Il percorso espositivo
Ad illustrare il percorso espositivo, curato dallo Studio Melesi, è stato l’architetto Giorgio Melesi: “Il “focus” della mostra sono le due formelle del Polittico, collocate in un piccolo emiciclo dove, stagliandosi dal semplice e sottile segno grafico di un filiforme telaio metallico che le sostiene, si svelano. Tutto ruota attorno ad esse, senza sopraffarle. Il riferimento iconografico dell’allestimento può essere ricondotto all’immagine della Santa Casa di Loreto e alle opere di arredo dell’architetto Franco Albini”.
“Distaccandosi dalle due opere, nella cavità di un anfratto, all’interno di una massa opaca ecco rivelata la bellezza della terza opera fluttuante nella luce. – ha proseguito – All’unico frammento esposto del Messale, come orizzonte al visitatore, ritornato in mostra, viene successivamente proposto lo “sfoglio” virtuale dell’intero Codice. L’avvicinamento all’opera d’arte avviene con un percorso che, dal contenuto storico/critico conosciuto, conduce al rapporto unico e personale, che l’esperienza dell’incontro a tu per tu con l’opera può generare. Il percorso è stato articolato in due momenti precisi che hanno nell’utilizzo prima del bianco e nero e poi del colore la sottolineatura di un passaggio, tra il prima e il dopo l’incontro con l’opera”.
“Capolavoro per Lecco” vuole confermarsi anche in questa edizione come un’esperienza di visita davvero immersiva, capace di stimolare tutti i sensi nel rapporto tra il visitatore e l’opera d’arte, come ha sottolineato Laura Polo D’Ambrosio: “Il percorso è implementato non solo dal contributo di numerosi pannelli e sussidi esplicativi, ma anche dalla proposta di una serie di stimoli tattili, sonori e olfattivi che lo arricchiscono e lo rendono unico. La collaborazione con FAND (Federazione Associazioni Nazionali delle persone con disabilità, Uici (Unione Italiana Ciechi), Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco e Descrivedendo ha consentito la realizzazione di strumenti innovativi che amplificano la percezione visiva e descrittiva delle tavole dipinte e del codice consentendo di condividere la bellezza dei capolavori in mostra in un contesto di forte sensibilità umana, artistica e culturale. Anche il metaverso fa la sua comparsa quest’anno nella mostra: attraverso speciali “oculi”, i visitatori potranno vivere l’esperienza di muoversi nella chiesa di San Domenico a Perugia e osservare da vicino in tutti i suoi particolari la cappella in cui era conservato il Polittico Guidalotti”. “E poi c’è il ruolo dei ragazzi: – ha evidenziato Laura Polo D’Ambrosio – ancora una volta, infatti, la divulgazione dei contenuti delle opere, valicando la semplice proposta di “offerta didattica”, è affidata alla visita guidata a cura degli studenti delle scuole superiori del territorio, preparati attraverso uno specifico percorso di formazione”.
Duecento studenti i mediatori della visita
“Quest’anno sono quasi 200 gli studenti coinvolti, provenienti da 9 scuole di Lecco e provincia. Ad essi si affiancheranno un gruppo di studenti universitari principalmente del Politecnico di Milano, Polo territoriale di Lecco. – ha spiegato Susanna De Maron – Il lavoro di formazione e di stage che li coinvolgerà, permetterà loro di alimentare la propria curiosità intellettuale mediante l’incontro diretto con le opere d’arte. Inoltre la dimensione espositiva pubblica sarà strumento efficace che darà l’opportunità ad ognuno di esprimere le proprie emozioni e di elaborarle, così da trasformare la relazione con il pubblico in un momento di crescita personale. Per i fruitori della mostra, la mediazione dei giovani durante il percorso di visita permetterà di avvicinare le opere con una immediatezza di linguaggio adatta anche ad un pubblico non specialistico, senza compromettere la correttezza e la complessità dei contenuti”.
Come ogni anno, infine, “Capolavoro per Lecco” riserva una particolare attenzione nell’offrire ai più piccoli visitatori l’opportunità di vivere un’esperienza creativa di incontro con l’arte e con l’evento a cui la mostra è dedicata. Un’area dell’esposizione è quindi allestita a laboratorio: qui i bambini, organizzati in gruppo, potranno dare espressione ai propri pensieri e contribuire, con i loro disegni, al racconto di San Nicola descritto nelle opere del Beato Angelico.
Un prestigioso comitato scientifico Quest’anno, a sottolineare il valore culturale della mostra, che sarà accompagnata da un prestigioso catalogo, è stato costituito un Comitato scientifico che, vanta significative adesioni. Presieduto da Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani, vi partecipano i più insigni studiosi dell’opera di Beato Angelico: Michele Bacci – Ordinario di Storia dell'Arte Medievale dell'Università di Friburgo Giorgio Bonsanti – già Ordinario di Restauro alle Università di Torino e Firenze e attuale Segretario generale dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze Marco Pierini – Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Direzione nazionale Musei Umbria.
Marzia Dina Pontone – Direttore scientifico della Biblioteca Braidense a Milano Carl B. Strehlke – Curator Emeritus del Philadelphia Museum of Art Angelo Tartuferi – Direttore del Museo di San Marco a Firenze Alessandro Zuccari – Ordinario di Storia dell’Arte Moderna alla Sapienza Università di Roma Partner e sostenitori “Capolavoro per Lecco” può contare su numerosi partner e sostenitori, sia in ambito istituzionale (Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Camera di commercio di Como-Lecco, Provincia di Lecco, Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Lecco) sia tra le aziende private del territorio e non solo: Mollificio Sant’Ambrogio (Main partner); Acinque, Novatex, Technoprobe (Platinum partner); Agomir, BCC Brianza e Laghi, QC Terme, SigmaTre (Gold partner); AAG Stucchi, Autotorino, Colombo Costruzioni, Confartigianato Imprese Lecco, Elemaster, Gattinoni Group, Iperal e Level (Silver partner); Cooperativa di consumo La popolare, Linee Lecco e Unicalce (Partner). “A tutti loro va un sincero ringraziamento perché, anche in un momento congiunturale di preoccupazione, hanno scelto di investire sul nostro progetto che mette al centro i giovani e la bellezza” ha concluso Mons. Milani.