(RI)GENERARE IL DOMANI: UNA NUOVA PIAZZA PER LECCO

PRESENTATO IL PROGETTO “GENERAZIONI IN PIAZZA”, PROMOSSO DALLA PARROCCHIA SAN NICOLO’ 

Una rigenerazione urbana e sociale che rimette al centro il territorio, crea nuovi luoghi di aggregazione e condivisione e unisce generazioni, culture e storie.  Sono gli obiettivi di “Generazioni in piazza”, progetto promosso dalla Parrocchia San Nicolò di Lecco finanziato da Fondazione Cariplo con “Una piazza di comunità per saldare culture, esperienze, pratiche e generazioni” presentato durante l’evento (Ri)generare il domani: una nuova piazza per Lecco che si è tenuto presso la  Sala Conferenze di Palazzo delle Paure di Lecco.

Generazioni in piazza è un’iniziativa della Parrocchia di San Nicolò di Lecco, in partenariato con Fondazione Sacra Famiglia Onlus, Fondazione Caritas Ambrosiana e Consorzio Consolida, ed è reso possibile grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo.

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Il progetto rappresenta un importante investimento (2 milioni di euro di cui 1,2 finanziati da Fondazione Cariplo) non solo per la Parrocchia, ma per tutta la città di Lecco poiché nasce con l’obiettivo principale di creare nuovi spazi di condivisione, di confronto, di arricchimento dei servizi prestati alle persone più fragili, mettendo al centro del progetto i giovani e la loro educazione alla cittadinanza del futuro. 

“Abbiamo bisogno di rilanciare una presenza educativa e fraterna nel centro della città che accompagni la vita quotidiana, la sostenga, la innalzi, mettendo in relazione i soggetti che già ci sono e operano – spiega Mons. Davide Milani, prevosto di Lecco –  Il compito della Chiesa, della parrocchia di san Nicolò è di essere motore di dialogo, di comunione, tra tanti che già operano il bene e che con questo progetto abbiamo radunato intorno a noi. Abbiamo già iniziato le attività prima ancora di aver costruito le strutture. Le persone vengono prima delle mura”.

Al centro della serata ci sono stati gli interventi di Chiara Giaccardi, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Mauro Magatti, sociologo ed economista, professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Tra i relatori anche il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il Direttore delle relazioni esterne di Fondazione Cariplo Dario Bolis e il sottosegretario all’Autonomia di Regione Lombardia Mauro Piazza.

Il progetto Generazioni in Piazza è stato presentato da Angela D’Arrigo, da Antonella Cuppari in rappresentanza del Consorzio Consolida, don Marco Bove, Presidente Sacra Famiglia Onlus e don Cristiano Mauri della Fondazione Caritas Ambrosiana, Casa della Carità.  

Se da una parte il progetto prevede una riqualificazione architettonica dell’area che andrà ad abbattere alcune barriere e a dare vita ad un nuovo centro, ad una piazza attorno alla quale si affacciano e possono vivere le diverse attività e realtà presenti, dall’altra il progetto vuole dare vita ad un percorso di contaminazione di idee ed esperienze che possa coinvolgere l’intera città di Lecco attraverso iniziative, incontri, momenti di approfondimento e condivisione. Un calendario di eventi che porterà l’area di pertinenza della Parrocchia a diventare un nuovo punto di riferimento per la città.

Dal punto di vista urbanistico l’area si caratterizzerà per la nascita di una nuova piazza che si svilupperò attorno al nuovo oratorio in fase di realizzazione grazie ad un finanziamento autonomo della Parrocchia. Verrà creato un passaggio pedonale che fungerà da punto di saldatura tra la Basilica e le due parti centrali della città, rendendola a sua volta un luogo d’attraversamento lento, tra le diverse realtà e la cittadinanza in cui operano gli enti in campo nel progetto con azioni quotidiane e progetti realizzati ad hoc. Attraverso una serie di lavori di riqualificazione verranno creati nuovi spazi aperti, nuovi parcheggi, nuovi collegamenti che renderanno tutto il quartiere vivibile e luogo di aggregazione privilegiato.

Sono destinatari del progetto tutti i cittadini lecchesi. In primis, i residenti (intesi come coloro i quali vivono l’area a vario titolo) dell’area direttamente interessata dall’intervento, oltre 6000 individui già partecipi delle attività della parrocchia. A questi si aggiungono, i fruitori dei servizi offerti dalle diverse realtà presenti, con particolare menzione degli anziani e di categorie più fragili; individui spesso provenienti da comuni limitrofi che permettono di ampliare il respiro del progetto e di conferirgli un’impronta sovraterritoriale. La presenza di soggetti fragili, sovente percepita come elemento di “ghettizzazione” di un’area cittadina, qui diviene irripetibile opportunità di crescita per tutta la comunità lecchese. I giovani, altro motore del processo di coprogettazione, rappresentano quasi un terzo dell’intera cittadinanza (ci si riferisce a soggetti under 30). Ai giovani residenti si aggiungono gli studenti della 15 sede del Politecnico di Milano, pendolari o fuorisede, che pur non risiedendo in città rappresentano una importante risorsa poiché la vivono continuativamente nel corso dell’anno. Ai destinatari diretti già individuati si aggiunge un target speciale di beneficiari indiretti delle iniziative del progetto, ovvero le famiglie delle diverse categorie di beneficiari sopra esposte. L’apertura della nuova piazza agevolerà anche il transito di visitatori e turisti lungo tutta l’area d’interesse.

Secondo gli obiettivi perseguiti, il progetto si sviluppa su due assi strategici principali: un piano di riqualificazione urbana dell’area e la progettazione di attività partecipate e condivise tra i partner di progetto e tutte le realtà potenzialmente interessate e operanti nei campi dei servizi alla persona. 

Il piano di interventi sull’area è stato predisposto e redatto dall’architetto Giorgio Melesi dello Studio Melesi di Lecco, uno degli studi di architettura più prestigiosi in Italia.

Le attività proposte all’interno del progetto si sviluppano intorno a 4 assi strategici, ciascuno rispondente all’idea di saldatura tra diversi aspetti della vita collettiva dell’area ex-Faini. Le attività individuate nascono dal confronto fra i vari soggetti coinvolti, che incontrandosi e confrontandosi hanno trovato punti comuni da sviluppare. Il processo di co-progettazione porterà, durante lo sviluppo del progetto, a condividere progetti, attività, idee, spazi e a far convivere diverse categorie di utenti.

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I 4 assi strategici di azione sono:

SALDARE GENERAZIONI, ovvero mettere in contatto bambini, giovani, anziani e famiglie potenziando servizi già esistenti e attivando processi di coprogettazione di nuovi eventi e iniziative. Un asse strategico che si fonda su una forte condivisione culturale tra le diverse generazioni e che pone al centro lo strumento del dialogo, del confronto, della discussione.

SALDARE CULTURE, si lega inscindibilmente al primo asse strategico individuato. Le diverse realtà dell’area vogliono collaborare con il preciso obiettivo di costruire una cultura comune che nasca dalla sovrapposizione e dalla saldatura delle diverse culture, generazionali ed etniche, rappresentate nell’area. Storicamente la cultura rappresenta un fortissimo veicolo di identità comune e di cittadinanza attiva.

SALDARE SAPERI, significa condividere e sovrapporre le competenze delle diverse realtà per favorire la coprogettazione di diverse attività. Queste competenze rappresentano una grande risorsa, data la loro particolare varianza, ma sono anche un’opportunità per scambi virtuosi di know-how, in modo tale da garantire una crescita complessiva frutto dello sviluppo delle singole realtà. La condivisione e la saldatura di saperi, dunque, rappresenta una delle più importanti attività del progetto e si permea continuamente con le attività più trasversali di comunicazione e coinvolgimento delle diverse realtà.

SALDARE PRATICHE, significa condividere attività, già presenti o di nuova progettazione, per favorire la trasmissione di atteggiamenti di cittadinanza attiva e proattiva. Dalla cura del luogo che si vive sino alla sensibilità per i bisogni delle diverse categorie sociali, una saldatura tra pratiche permette la trasmissione di valori fondamentali tra le diverse generazioni e favorisce lo sviluppo di ciascuna realtà

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