Venerdì 1 settembre nelle messe delle ore 9.30 e 18.30 in Basilica ricorderemo che il 1 settembre 1930 il cardinale Ildefonso Schuster consacrava la chiesa prepositurale di San Nicolò e il suo altare al termine dei lunghi anni di lavori di ampliamento, consolidamento ed abbellimento dell’edificio iniziati quasi un secolo prima. Questa cerimonia, detta DEDICAZIONE DELLA CHIESA, rendeva la medesima adatta al culto.
La lapide che ricorda questo importante evento è sulla parete destra dell’ingresso dalla porta laterale verso via Mascari:
Un po’ di storia (da un articolo di Giulio Boscagli)
La Basilica attuale risale alla seconda metà dell’Ottocento su un progetto dell’arch. Bovara. Nella stessa posizione, all’interno della cinta muraria, è attestata la presenza di una chiesa almeno dal 1296, quando il popolo lecchese, reduce dall’esilio imposto dai Visconti, edificò qui una chiesa in sostituzione di quella presente sul colle di Santo Stefano andata distrutta. Era una chiesa assai più piccola dell’attuale e della quale rimangono visibili l’antico campanile, sul lato verso la via Mascari, assieme a parte delle mura di quello che un tempo forse era il vestibolo e nel quale oggi è collocato il fonte battesimale. Quella prima chiesa conobbe diversi interventi di restauro a partire da un primo finanziato da Francesco Sforza, duca di Milano. Altri interventi significativi nel XVI e XVII secolo. La chiesa era divisa in tre navate da colonne, con cappelle dedicate e affidate a diverse confraternite
Con l’abbattimento delle mura voluto da Giuseppe II (imperatore e duca di Milano), Lecco cominciò ad espandersi e ad entrare in un periodo di relativa prosperità. Si pose allora anche il problema di una chiesa più grande. Si pensò anche di costruirne una nuova nell’area dove ora sorge il Teatro Sociale a quel tempo di proprietà della parrocchia ma prevalse la proposta di ampliare quella esistente. Il compito fu affidato all’arch. Bovara che aveva già realizzato altri edifici di culto nel territorio e che presentò i primi progetti a partire dagli anni 1828/30; i lavori si protrassero per molti anni anche con significative modifiche dei progetti di partenza. Il cambiamento più rilevante fu l’abbandono dell’idea di realizzare il transetto che avrebbe dotato la chiesa di una pianta a croce greca. Nel 1853 vennero rimosse le antiche colonne e realizzata la grande volta a cassettoni. A partire dal 1857 si ingrandì la parte absidale con la realizzazione della cupola, del coro e post coro. A partire dal 1866 fu aggiunto l’atrio o vestibolo ad opera dell’ing. Stoppani che completò anche la facciata utilizzando un disegno lasciato dal Bovara. Nel 1886 venne allargato il sagrato e migliorata la scalinata che fu ulteriormente definita nel 1928. In quegli anni si realizzò anche la cripta.
Tra il 1960 e il 1969 furono effettuati (arch. Bianchi) lavori di adeguamento alle esigenze scaturite dal Concilio Vaticano II. In particolare venne realizzato il nuovo altare rivolto verso l’assemblea con la conseguente eliminazione della balaustra e del tempietto che sovrastava il vecchio altare; la pulitura della galleria e la cancellazione di figure in gesso alle pareti laterali sulle quali sono ora collocati due antichi stendardi. Negli anni Novanta del secolo scorso vennero infine realizzati lavori di consolidamento delle strutture e di completo restauro e pulizia degli affreschi e degli stucchi.