Il valore del volontariato culturale a partire dall’esperienza lecchese

Ieri, martedì 3 settembre, durante le giornate della Mostra internazionale d’arte cinematografica, si è svolto presso la sala Tropicana dell’Hotel Excelsior Lido di Venezia l’incontro “Fra autori e spettatori. Il valore dei volontari per i progetti di promozione cinematografica”. Un momento di confronto sul valore aggiunto dei volontari, soprattutto giovani, nel dialogo con il pubblico e nella costruzione di percorsi di attivismo culturale nella promozione cinematografica a partire dalle esperienze del Cinema Nuovo Aquilone, di Capolavoro per Lecco e Lecco Film Fest e del progetto di formazione per i più giovani “Cultura è partecipazione” realizzato con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

L’incontro, moderato dalla progettista culturale Angela D’Arrigo, ha visto la presenza in sala di alcuni dei volontari e degli studenti che prestano servizio al Cinema Nuovo Aquilone o che hanno lavorato al Lecco Film Fest e Capolavoro per Lecco.

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“Il contributo dei volontari nei progetti di promozione culturale è fondamentale per il senso dell’esperienza. – esordisce mons. Davide Milani, Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo – È un volontariato che compie un servizio che è parte di sé e lo spettatore intercetta questo magnetismo, è attratto da questo ambiente. Un’esperienza simile a quella cinematografica, dove un’opera può considerarsi riuscita se l’autore percepisce la reazione del pubblico di fronte al proprio lavoro, se si crea una relazione fra autore e fruitore. È un’esperienza che non ha pari”. 

Nelle parole di Francesca Caruso, Assessore alla Cultura di Regione Lombardia: “Nell’importanza che l’audiovisivo ha, il volontariato è cruciale non solo per realtà piccole o esperienze marginali. È una risorsa che rende la cultura accessibile a tutti. Basta pensare alla realtà delle sale di comunità in Lombardia: un patrimonio numeroso e diffuso su tutto il territorio”.

“Il lavoro del volontariato culturale è un valore in più. – sottolinea Maria Grazia Nasazzi, Presidente Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus – Non è tanto un tema di risorse, quanto la capacità di vivere e sentire il territorio attraverso la collaborazione e la condivisione di una passione comune. È una differenza che si sente e che Fondazione Cariplo, attraverso il lavoro delle sue 16 Fondazioni di Comunità, vuol valorizzare mettendo al centro l’attenzione alla comunità”.

Parte da Lecco l’analisi di Mauro Piazza, Sottosegretario Regione Lombardia: “L’esperienza lecchese è sicuramente un’operazione riuscita, da monitorare e da cui trarre diversi insegnamenti. Uno dei più importanti è il saper coinvolgere i ragazzi, valorizzandoli e dando loro una formazione specifica. Si conferma l’importanza degli spazi culturali, momenti in cui la comunità si ritrova e riflette insieme. La pubblica amministrazione deve lasciare vivere queste realtà, secondo una logica di sussidiarietà, definendo la cornice entro cui muoversi”.

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“Quasi tutte le mostre e festival di cinema in Italia nascono come esperienze di volontari. – osserva Joana Fresu de Azevedu, vice Presidente AFIC – Nel nostro Paese quasi la totalità dello staff temporaneo di una manifestazione cinematografica è volontario: questo è un problema se il volontariato diventa sistemico. Il discorso è diverso se è un volontariato virtuoso, che fa formazione. Vuol dire essere di fronte a un festival che sa diventare impresa, attraverso la professionalizzazione e l’acquisizione di competenze da parte dei volontari. Il gioco funziona solo se c’è un arricchimento specifico e reciproco, come un passaggio intermedio all’interno di un percorso lavorativo”.

“Il ruolo dei volontari nella promozione culturale è cresciuto molto nel tempo, perché portatori di continuità e certezza. La forza dei volontari è che non sono dei sostituti dei lavoratori, ma ambasciatori della cultura della sala.” commenta Domenico Dinoia, Presidente Agis Lombardia. 

Ha espresso apprezzamento per il contributo dei volontari, a partire dalla storia del Nuovo Aquilone, Francesco Ranieri Martinotti, Presidente Giornate degli Autori: “Riaprire una sala è un atto forte, un gesto sostenibile solo se c’è dietro una comunità, un gruppo di appassionati che hanno il coraggio di mettersi in gioco. È come essere su una nave, in un viaggio che mette a contatto con delle eccellenze e che fa crescere chi vi partecipa. Questo ha un valore particolare per un Festival di cinema che, attraverso la scelta e la selezione dei titoli, riscrive e ripropone i film in un contesto specifico, che diventa più ricco grazie alla presenza dei volontari”.

Conclude mons. Davide Milani: “Il valore di una sala cinematografica e di un festival con dei volontari è che si sente la presenza della comunità per creare uno spazio aperto anche a proposte che pongono delle questioni alla comunità cattolica. Noi dobbiamo ringraziare i registi che pongono delle riflessioni su dei temi complessi. In una sala della comunità, in un territorio o in un festival dove ci sono dei volontari ci sono delle persone che dicono che hanno bisogno di questo confronto per crescere insieme come comunità, senza steccati, a partire ovviamente da un’identità precisa”.

L’iniziativa, svolta nell’ambito del progetto “I pilastri del cambiamento” con il sostegno di Fondazione Cariplo, è stata organizzata da Fondazione Ente dello SpettacoloParrocchia di San Nicolò di Lecco e Associazione Volontari Madonna del Rosario, realtà che gestisce tutti i volontari coinvolti nelle diverse attività della parrocchia di San Nicolò.

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