Dopo il grande successo della serata inaugurale con il Quartetto Goldberg, la rassegna “I concerti di Santa Marta” propone un altro momento significativo che prosegue nell’approfondimento della musica come linguaggio dello spirito dedicato alla liturgia, luogo privilegiato del canto sacro. L’appuntamento è giovedì 29 maggio alle ore 21:00 nella chiesa di Santa Marta a Lecco, dove saranno intonati i Vespri della Beata Vergine secondo il rito e le antiche melodie della tradizione ambrosiana.
Breve e invariabile, l’Ufficio della Madonna ebbe grande diffusione anche fra i laici a partire dal secolo XI ad opera di san Pier Damiani e di papa Urbano II, che era stato allievo di san Bruno di Colonia, fondatore dei Certosini; tuttora questi monaci lo recitano singolarmente prima di ogni Ora della liturgia quotidiana. Nella diocesi ambrosiana fu creata una versione tipicamente milanese sia nella forma sia nella musica, che inanella una sequela di testi e melodie di grande intensità, con brani che si annoverano fra i più suggestivi del repertorio.
Data la popolarità dell’Ufficio della Beata Vergine, cantato anche nelle più piccole parrocchie, nella celebrazione di Santa Marta risuoneranno, accanto alle arcaiche melodie milanesi, alcune intonazioni musicali appartenenti al canto ‘popolare’ di tradizione orale diffuso nella diocesi ambrosiana, che trovano i loro momenti più coinvolgenti nel grande “Magnificat” e nelle Litanie lauretane.

Il rito è presieduto da mons. Bortolo Uberti, prevosto di Lecco. A eseguire i canti è stato invitato l’ensemble Antiqua Laus (Varese) diretto da Alessandro Riganti, un gruppo che da molti anni approfondisce e divulga il repertorio ambrosiano in concerti, liturgie e incisioni discografiche.
L’ingresso è libero.