Mercoledì 7 maggio, alle ore 18:00, Gian Luigi Daccò terrà un incontro rivolto a quanti parteciperanno alla visita al Museo e Tesoro del Duomo di Monza prevista per venerdì 9 maggio. L’appuntamento, aperto a tutti gli iscritti del corso ARBEL, sarà l’occasione per comprendere le ragioni dell’importanza di una raccolta che si può considerare unica al mondo per molti motivi.
In primo luogo alcuni dei maggiori capolavori tardoantichi – altomedievali d’Europa. Meraviglie degli ultimi anni dell’Impero romano, come l’enigmatica chioccia dorata coi suoi pulcini, probabilmente del IV d.C., il Dittico in avorio di Stilicone del 400 d.C. Poi reperti unici del Regno Longobardo: la croce gemmata di re Agilulfo (morto nel 616 d.C), la Corona votiva e la legatura dell’Evangeliario della regina Teodolinda (570-637 d.C). Altri tra i più significativi del primo Regno d’ Italia (774-1000 d.C.), come il Reliquiario del dente di S. Giovanni e la Croce reliquiario di Berengario I, il primo re d’Italia (850-924 d.C). Seguono corredi tombali, ori, vetri e il Calice gemmato del primo duca di Milano Giangaleazzo Visconti.
Affascinanti anche le vicende di questo tesoro millenario e unico: come e perché si è salvato attraverso tante guerre e scorrerie, come è stato trafugato e poi restituito più volte. Sottratto l’ultima volta dai Francesi nel primo Ottocento, che volevano fonderlo in parte e tenere il resto a Parigi, e restituito dopo il Congresso di Vienna.
Infine anche per la sua importanza museografica. La Sezione Serpero, realizzata ispirandosi ad uno dei più iconici allestimenti museali italiani: quella del Museo del Tesoro di Genova, firmata dal lecchese Antonio Albini, uno dei più alti risultati della museografia del Novecento. La Sezione Gaiani è un originale allestimento all’architetto Cini Boeri.
Tra ori e gemme, regine e re longobardi, l’ultimo difensore dell’Impero romano come Stilicone e grandi museografi, un museo da conoscere e approfondire. Scelto anche perché, da un punto di vista tipologico, è un museo parrocchiale: ecclesiastico quindi, come tutti gli argomenti di questo nostro corso. Un’introduzione indispensabile alla visita di uno dei più grandi e piccoli musei ecclesiastici del nostro Paese.

Gian Luigi Daccò, già direttore del SiMUL (Sistema Museale Urbano di Lecco), ha fatto parte del Board dell’ICOM (International Council of Museums – UNESCO) dal 1988 al 2008, di cui è stato anche Segretario Generale e Vice Presidente. Docente di Museologia (Ferrara, Milano) ha coordinato la progettazione e la realizzazione del Museo Manzoniano, del Museo Archeologico, del Museo Storico, della Galleria Comunale d’Arte di Lecco e di altri Musei, Ecomusei e Percorsi Ecomuseali nelle province di Lecco, Como, Monza e Brianza, Milano e Bergamo. Autore di numerosi saggi di Museologia, Storia Medievale e Moderna, Storia Culturale, tra cui Manzoni a Lecco, Electa Einaudi 2004 e Una Storia di Lecco. Dall’età del Bronzo al mondo globale, Lucca 2014. Nel 2022 ha pubblicato il romanzo storico La Donna del Gioco, Cinquesensi editore, Lucca.